Nella ricerca di recente pubblicata su ForumPA si tratta il tema dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella didattica. 

Cosa abbiamo imparato dall’uso di strumenti digitali nel periodo pandemico nella scuola? Perché l’utilizzo dell’AI nella didattica ha finora incontrato tante resistenze? Come può invece aiutarci a ripensare una nuova scuola?  

L’AI promette di essere uno strumento con un immenso potenziale trasformativo per il sistema educativo, favorendo l’adozione di metodi di insegnamento personalizzati e interattivi, in grado di valorizzare le capacità individuali degli studenti. Alla base c’è la consapevolezza che la rivoluzione digitale e l’AI stiano inevitabilmente ridefinendo il modo in cui viviamo, lavoriamo e apprendiamo. Per la scuola questo cambiamento rappresenta l’occasione per superare i vecchi assunti e riprogettare un nuovo sistema capace, da un lato, di venire incontro alle esigenze dello studente, e, dall’altro, di valorizzare il ruolo del docente. Andando oltre le contingenze che hanno accelerato il passaggio ad un nuovo paradigma formativo, è fondamentale esplorare i nuovi modelli educativi emergenti e analizzare i casi di studio innovativi per dirigerci verso un corretto e consapevole utilizzo dell’AI, in particolare quella generativa, nella scuola.  

Di seguito alcuni highlights dalla pubblicazione.

  • Il cambiamento delle competenze richieste dal mercato del lavoro rende necessario lo sviluppo del pensiero laterale, e in generale delle soft skill, che la scuola deve aiutare a sviluppare, sia per i docenti che per gli studenti.  
  • Nel sistema scolastico, gli insegnanti devono assumere un ruolo più attivo come facilitatori dell’apprendimento, allo stesso tempo, gli studenti necessitano di un percorso formativo più flessibile e personalizzato, oltre ad una necessaria formazione circa le opportunità connesse al digitale. 
  • La scuola, presa dalla contingenza e dall’improvvisa urgenza diffusasi su larga scala della didattica a distanza, non ne ha ancora saputo comprenderne la portata rivoluzionaria. 

  • Riepilogando:
    • Nonostante le chiare opportunità che l’Intelligenza Artificiale, in particolare quella generativa, può offrire, siamo ancora lontani da un suo corretto e consapevole utilizzo. Infatti, l’introduzione dell’AI nella scuola non è priva di rischi che vanno mitigati.
    • L’attuale sistema scolastico utilizza modelli lineari e processivi, basati principalmente sulla motivazione estrinseca, che non consentono lo sviluppo del pensiero laterale e creativo, non replicabile dalle le macchine.
    • La rapida obsolescenza delle competenze e delle professioni, causata dall’accelerazione dell’innovazione, richiede un diverso modello di formazione educativa e professionale.
    • Dobbiamo disabituarci ad alcuni concetti che nel corso degli anni abbiamo interiorizzato: soft skills e hard skills non sono separate, ma, anzi, devono essere sviluppate insieme; le competenze digitali non servono solo per le professioni digitali, perché sono la nuova chiave di lettura e conoscenza del mondo; il tempo dello studio e del lavoro non sono scissi, al contrario, lo sviluppo professionale e personale è continuo. 
  • Accanto al sistema scolastico tradizionale, ancora largamente diffuso, esistono modelli di insegnamento innovativi o alternativi. Tra i più vantaggiosi: classe capovolta (flipped classroom), trasmissione orizzontale della conoscenza (peer education/learning), vari modelli basati sul gioco. 
  • L’adozione di soluzioni digitali per l’apprendimento ha consentito lo sviluppo di pratiche di collaborazione virtuale, di utilizzo di contenuti multimediali e interattivi in grado di arricchire l’esperienza didattica e l’accesso facilitato ai materiali di studio da remoto. In passato, già l’entrata delle risorse digitali e l’e-learning avevano aperto la strada a nuove modalità di apprendimento adattivo e personalizzato e alla didattica a distanza. 
  • L’obiettivo della scuola non può essere il divieto dell’utilizzo della tecnologia, ma la promozione di un uso consapevole e produttivo, come necessaria dimensione dell’apprendimento individuale e collettivo. 
  • Oltre al suo ruolo di potenziamento dei processi core dell’istruzione – come insegnare, imparare, valutare, l’AI può essere utile anche allo svolgimento delle procedure burocratiche, liberando il tempo e l’energia delle persone che possono concentrarsi nel creare e sviluppare attività meno routinarie. 

  • Casi studio analizzati:
    • L’implementazione di MATHia nel Distretto Scolastico Pubblico di Spokane (WA).
    • Il modello del Portogallo e della Escola Global.
    • L’esperienza dell’Istituto S. Giuseppe De Merode di Roma.
    • L’utilizzo di chatbot dedicati all’apprendimento in Indonesia. 

  • La trasformazione digitale in atto, accelerata da fenomeni più o meno contingenti, ha comportato l’emergere di alcune competenze strutturali imprescindibili. Se ne citano quattro da sviluppare all’interno del percorso formativo cambiando metodo e strumenti didattici attuali: “problem setting” e definizione delle priorità (tra le infinite possibilità a cui si ha accesso); individuazione di pattern emergenti; comprensione, anche con modelli del tutto nuovi, della trasformazione e del mondo emergente; saper vivere l’instabilità e il cambiamento, anche supportati da un apprendimento continuo. 
  • La scuola deve superare l’assunto di una comprensione basata unicamente sull’approfondimento e la specializzazione del sapere, favorendo l’ampiezza e l’orizzontalità, più adatta alla complessità del contesto e alle capacità associative della mente umana. 
  • La scuola deve superare l’assunto del docente come depositario del sapere che viene veicolato alla classe attraverso processi lineari e risorse educative limitate, favorendo il nuovo ruolo di docente come mediatore che aiuta lo studente a individuare il proprio stile di apprendimento, mediante un approccio critico a diversi modelli educativi e un sapere diffuso accessibile su canali vari e personalizzabili. 
  • L’AI generativa può favorire: l’apprendimento autonomo e lo sviluppo del pensiero critico; la personalizzazione dell’apprendimento e l’accesso al percorso formativo più idoneo per ciascuno studente (inclusione per specifiche necessità di apprendimento). 
  • L’AI non sostituisce, ma affianca il docente nella sua funzione. 
  • La sfida che la scuola ha davanti è la ridefinizione del percorso complessivo di apprendimento e la riprogettazione dell’intera esperienza formativa. La scuola stessa deve essere costruita per apprendere e cambiare. 

Leggi la ricerca completa INSEGNARE NEL FUTURO. Come l’AI può aiutarci a cambiare la scuola su ForumPA. 

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