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Amelia, 20 Maggio 2023 – Qual è il confine tra umano e digitale? Come creare quel senso di fiducia (responsabile) nei confronti della tecnologia, che ci aiuti a “navigare” l’innovazione? Sono stati questi gli interrogativi dal quale ha preso spunto l’incontro “Il futuro della crescita della società, delle organizzazioni e delle persone con la tecnologia”, un momento di dialogo tenutosi presso la Pinacoteca del Museo Archeologico di Amelia per parlare delle implicazioni della IV Rivoluzione industriale, con particolare riferimento alla relazione tra innovazione e scuola, lavoro, persone e città.

Nel corso dell’evento, moderato da Fabio Narciso del Coordinamento Territoriale Servizi, Centro per l’Impiego Comune di Terni, è stato presentato il libro “(In)Coscienza digitale. La risposta alla rivoluzione digitale tra innovazione, sorveglianza e postdemocrazia” del Prof. Michele Petrocelli, edito da Lastarìa (settembre 2022). Laura Pernazza, Sindaco del Comune di Amelia, ha introdotto l’incontro.

Redazione

Una fantastica occasione per presentare un libro che pone interrogativi importanti che riguardano la vita di ognuno di noi, un testo che parla del processo di digitalizzazione in corso: dinnanzi a noi grandi innovazioni ma anche diverse insidie, sono contenta di poter parlarne in questo contesto. Ritengo che da tali iniziative possano nascere nuove prospettive e opportunità per comprendere le potenzialità di queste trasformazioni per le future generazioni e il mondo del lavoro“.

Laura Pernazza, Sindaco del Comune di Amelia

(IN)COSCIENZA DIGITALE UN MANUALE DI SOPRAVVIVENZA IN QUESTO NUOVO MONDO CONTINUAMENTE IN SVILUPPO

“(In)Coscienza digitale è un libro che analizza un tema ricco di spunti da approfondire” ha introdotto Fabio Narciso presentando il testo del Prof. Petrocelli. “La nostra incoscienza, di vivere in un’era di trasformazione digitale, immersi dentro ma senza consapevolezza. Dovremmo navigarla il più possibile per trasformarla in un’opportunità e non in una minaccia. Il libro è tecnico, ma anche pieno di spunti, su cui possiamo riflettere durante quello che facciamo ogni giorno. Quali sono davvero le nostre scelte, se non siamo capaci di appropriarci di queste nuove tecnologie?”

“Dobbiamo riflettere insieme sui vari temi che la trasformazione sta impattando. Tuttavia, prima dobbiamo definire la digitalizzazione” ha spiegato Petrocelli.  “La trasformazione digitale prende i fenomeni del mondo e li trasforma in numeri, man mano che la capacità di calcolo aumenta aumentano i fenomeni che possiamo trasformare. Quando trasformiamo il mondo in numeri, possiamo utilizzare degli strumenti per analizzarlo. Succede però che anche i nostri comportamenti diventano numeri in questa trasformazione”.

Michele Petrocelli, attraverso il suo saggio, ci consegna dunque una bussola che possiamo utilizzare per orientarci, stimolando ognuno alla riflessione individuale sui cambiamenti causati dalla trasformazione digitale che vede avvenire nel proprio quotidiano: dove stiamo andando? E soprattutto, è questa la direzione giusta?

LA DELEGA: COME NON PERDERE LA NOSTRA LIBERTÀ DI SCELTA

“La tecnologia ha rivoluzionato i vecchi paradigmi delle scienze sociali e della psicologia: oggi sappiamo che il linguaggio verbale veicolato sui social ci influenza emotivamente” ha affermato Petrocelli. “I contenuti che visualizziamo online sono in grado di condizionare. Influenzate le nostre emozioni, vengono influenzate le nostre scelte: come consumatori, come elettori, come decisori in ambito democratico. Se non siamo consapevoli del funzionamento delle nuove tecnologie finiremo per perdere la possibilità di scegliere liberamente, per noi stessi. Lo sviluppo costante delle intelligenze artificiali sta creando macchine in grado di prendere decisioni: ma le macchine ereditano le opinioni, i sistemi valoriali, la cultura di chi le programma. Acquisire la consapevolezza del loro funzionamento ci permette di proteggere la democraticità. Questo obiettivo non può che passare per una regolamentazione dell’utilizzo delle intelligenze artificiali”.

IL MERCATO DEL LAVORO: UNA VISIONE SISTEMICA PER AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO

Molte persone sono preoccupate per gli effetti dello sviluppo delle intelligenze artificiali sul mercato del lavoro e sull’occupazione. Le intelligenze artificiali potrebbero determinare a breve l’obsolescenza di molte professionalità.

Sull’argomento l’autore ha confermato come sia “necessario adeguare oggi le competenze di tutti colmando il gap, non è più pensabile che ci siano un periodo di studio e un periodo di lavoro nella vita delle persone, secondo il vecchio paradigma. Ora esiste un tempo unico in cui la formazione è continua e contemporanea su hard skills e soft skills, dall’equilibrio delle quali scaturisce la nostra arma più potente: la creatività. Anche il nostro sistema scolastico dovrà adeguarsi alla trasformazione digitale: non ha più senso focalizzarsi sullo studio meccanico e sulle abilità tecniche – è necessario invece fornire ai giovani gli strumenti critici necessari a comprendere il senso delle cose che fanno. Per fare questo, la scuola deve beneficiare di investimenti istituzionali frutto di scelte collettive, per permettere alle persone di cogliere le grandi opportunità del futuro.”

L’AMBIENTE ACCADEMICO: COMPRENDERE PER CAMBIARE

L’Italia resta il fanalino di coda tra i Paesi Ue per la quota di laureati, e sono pochi coloro che intraprendono percorsi scientifici e tecnologici.

“Non credo però che abbia senso indirizzare i giovani ad intraprendere percorsi STEM a prescindere dalle loro inclinazioni personali” – ha continuato Petrocelli – “C’è infatti anche un grande bisogno di persone che riflettano sui problemi etici, filosofici, culturali. Tuttavia, è qui la grande scommessa che io stesso sto cercando di portare anche all’interno della mia Università: dal mio punto di vista, dobbiamo inserire una formazione scientifica e tecnologica anche all’interno delle aree di ambito umanistico e culturale. L’intelligenza artificiale, il metaverso, riguardano la vita di tutti: è necessario che tutti ne abbiano consapevolezza. Tutti i percorsi di studi devono garantire lo sviluppo di una lettura critica di questi temi – forse addirittura a livello pre-accademico.”

LA DIGITALIZZAZIONE DELLA PA ITALIANA COME STRUMENTO DI CREAZIONE DI VALORE PER I CITTADINI

Insieme all’ambiente accademico, le istituzioni pubbliche sono l’altro faro che deve guidare la società nella ricerca della giusta direzione per cogliere le opportunità della trasformazione tecnologica.

“Riflettevo durante il mio intervento a Forum PA sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione in Italia, che è ad un ottimo livello in comparazione con gli altri paesi. È fondamentale riflettere su quattro dimensioni dell’evoluzione: i dati, le competenze, la tecnologia e gli spazi. Al centro di questo “ipercubo” ci sono le persone: è necessario ripartire dalle persone e dalle comunità, porsi delle domande per sviluppare conoscenze e risposte con cui colmare il nostro gap: guadagnare momenti nella giornata per capire dove stiamo andando e capire se è la direzione giusta. Le strumentazioni tecniche non possono competere col nostro immaginario per renderci migliori. Le Pubbliche Amministrazioni, le scuole, e gli enti governativi sono chiamati a mettere le persone al centro dei loro processi di digitalizzazione. La domanda che dobbiamo porci è: stiamo creando valore per le persone? Le innovazioni che perseguiamo sono fini a sé stesse o migliorano la vita dei nostri utenti, studenti, cittadini? La trasformazione digitale rischia di creare infiniti vantaggi appanaggio di pochi lasciando indietro la collettività: colmare le competenze dei cittadini ci consente di creare una società consapevole, pronta ad affrontare il cambiamento e a coglierne tutte le opportunità”, conclude l’autore.

Nell’immagine in copertina – cloud di parole realizzato in tempo reale dai partecipanti all’incontro, mediante il supporto di sondaggio online 

Dai un’occhiata a com’è andata:

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Foto dall’evento:

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